Pópulum
suum in pace
Quante
volte
dovrò
ripetermi amore
confondendo
l'odio che bussa
nello
stridio di coltelli sui vetri di povere mura.
In
questo delirio ostinato
dove
ripeto - non faccio conversazione
con
il grido ustionato di demoni
soffiato
da risa isteriche
appartenenti
a se stesse.
Ti
spero non lontana invece
atta
all'entrata in scena, feconda e fiera,
in
questa sera di sgomenti, con gli occhi alla luna ti prego vicina.
Torna,
come una nebbia una coltre
intossicandoci
i cuori di tale pianto: tale, da far vibrare la terra di meraviglia.
Patrizia Ensoli
Nessun commento:
Posta un commento